Ma leggiamo insieme un estratto:
*Attenzione!* Per gli argomenti trattati, questo racconto è riservato ad un pubblico adulto.
La sua attenzione si concentrò
sulla ragazza. Era alta, slanciata, con lunghi capelli biondi che volteggiavano
a ogni sua mossa. Rimase incantato a fissare i suoi glutei sodi che
ondeggiavano al ritmo della musica assordante, mentre l’eccitazione del
pubblico cresceva a dismisura. Le sue mani strinsero il bicchiere con più
forza.
Era lei, non aveva dubbi. Il suo viso
corrispondeva a quello della foto, sebbene fosse pesantemente truccato. Le
labbra carnose erano coperte da un velo di rossetto che le rendeva ancora più
sexy, accattivanti.
La ballerina a un tratto cominciò a
slacciarsi il corsetto striminzito che indossava, talmente stretto che Marco si
chiese come riuscisse a respirare. Il suo sguardo si posò sulla vita sottile,
per poi scendere sulle cosce toniche e sui polpacci. Sfoggiava sul serio un
fisico da urlo. La sorellina di Stefano non aveva affatto l’aria della brava
ragazza che lui gli aveva descritto. Al contrario, suscitava negli uomini
pensieri indecenti e peccaminosi, dai quali lui non era affatto escluso.
Si allentò il nodo alla cravatta e tornò a
sorseggiare il suo champagne mentre il corsetto scivolava sul palco, in un mare
di esclamazioni concitate. La temperatura lì dentro stava cominciando a salire
a dismisura. In quell’istante Giulia si voltò verso di lui e i loro occhi
rimasero incatenati per un secondo. Poi lei si voltò, dimenando le chiappe a
ritmo di musica. Troppo presto per i suoi gusti. Avrebbe voluto perdersi in
quello sguardo profondo, ammaliante. Scrollò la testa per schiarirsi le idee.
Era lì per lavorare. Doveva tenerlo bene a mente. Nonostante ciò, Marco non
riuscì a evitare di fissarle il seno ormai completamente esposto, nel momento
in cui si girò di nuovo. Era un seno perfetto, su cui svettavano capezzoli
scuri e turgidi che gli provocarono un’erezione in piena regola.
Trattenne un ansito portandosi una mano
all’inguine, quasi quel gesto riuscisse a contenere la propria eccitazione.
Illuso. Arrivato a quel punto, l’unico modo che aveva di far sbollire la smania
che lo divorava era chiudersi in bagno e farsi una lavoretto di mano.
Cazzo, era da quando aveva quindici anni
che non si sentiva così arrapato.
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