volete scoprire con me i personaggi del mio ultimo racconto erotico, "Sexy girl"? Bene, allora tenete d'occhio il mio blog.
Oggi vi farò conoscere Marco: alto, moro e tremendamente sexy.
Vi lascio un estratto che lo riguarda:
*Attenzione!* Per gli argomenti trattati, questo racconto è riservato ad un pubblico adulto.
Cosa cazzo gli era preso?
Marco strinse il volante con
tanta forza da spezzarlo, mentre faceva ritorno all’appartamento che aveva
preso in affitto per le sue ricerche. Stava sudando copiosamente e aveva i muscoli
in tensione.
Dio, non aveva avuto intenzione sul serio di
proporle una cosa del genere: spogliarsi in privato per lui. Non a Giulia. Non alla
sorella del suo amico. Il suo era stato solo un espediente per convincerla a
mollare quel lavoro del cazzo. Poi avrebbe avuto tutto il tempo per convincerla
a tornare a casa, dalla sua famiglia.
Già. Come no?
A chi vuoi darla a bere, amico?
In realtà, il solo pensiero di averla
tutta per sé, anche solo per una sera, e poterla ammirare mentre si toglieva i
vestiti solo per lui… dannazione, gli era venuto talmente duro da risultare
doloroso.
Si infilò nel garage riservato al
condominio, grato del fatto che a quell’ora della notte non ci fosse nessuno in
giro. Non ce l’avrebbe fatta a raggiungere la doccia, per immergersi nell’acqua
fredda.
Oh, no. Non con il ricordo di Giulia, anzi
del suo alter ego, Sugar, ancora vivo davanti ai suoi occhi. La sua lingua
rosea, le labbra carnose e i capezzoli scuri e rigidi su quei seni così sodi…
c’era da perdere la testa. Marco si portò la mano destra all’inguine e si tirò
giù la zip con un’urgenza che non provava più dai tempi delle superiori, quando
il livello di testosterone era tale da indurlo a chiudersi in bagno per delle
mezz’ore. Con un sospiro, che era una via di mezzo tra un ringhio e
un’esclamazione di sollievo, strinse le dita intorno al suo uccello,
lasciandole scorrere in modo deciso e veloce.
Su e
giù. Su e giù.
La mente intanto vagava
su Giulia. Marco la immaginò danzare per lui, le esili dita che scostavano il
bordo del perizoma per mostrargli la fica, fradicia dei suoi umori.
Il piacere montò all’improvviso,
conducendolo a vette mai esplorate prima. La tensione ormai era al limite,
mentre la sua mano pompava in modo forsennato fino a farlo venire.
Fu una liberazione.
La mano si fermò e il respiro tornò a un
livello normale. Aveva eiaculato ovunque, sporcando il sedile e il tappetino
dell’auto. Ma non importava. Chiuse gli occhi per riprendere fiato e si domandò
che cazzo aveva fatto: invitare Giulia a casa sua non era stata una buona idea.
Se vederla esibirsi in quel locale, da lontano, seduto a un tavolino in una
posizione decisamente scomoda, lo aveva portato a quello, cosa sarebbe accaduto se l’avesse avuta a sua completa
disposizione?
Marco non osava pensarlo.
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