*Attenzione!* Per gli argomenti trattati, questo racconto è riservato ad un pubblico adulto.
– Non è voluto venire a letto con te? Sul serio? – la voce di Daniela le trapanò l’orecchio, attraverso il cellulare. Viola strinse il telefono fino a far sbiancare le nocche e trattenne le lacrime di umiliazione che le serravano la gola.
– Non è voluto venire a letto con te? Sul serio? – la voce di Daniela le trapanò l’orecchio, attraverso il cellulare. Viola strinse il telefono fino a far sbiancare le nocche e trattenne le lacrime di umiliazione che le serravano la gola.
– Sì, sul serio. Secondo lui sono troppo
piccola.
– È perché sei ancora vergine – sbottò
allora Daniela con convinzione. – Agli uomini piacciono le ragazze con un po’
più di esperienza. Forse se facessi sesso con qualcuno…
– Sei pazza? – A Viola vennero le
palpitazioni. Non che nelle parole della sua amica non ci fosse una logica. In
realtà, lei aveva pensato esattamente la stessa cosa.
– No, ti sto solo dicendo quello che
dovresti fare se vuoi conquistare il professore di inglese.
– E con chi dovrei andare a letto, secondo
te?
Non che volesse davvero farlo, la sua era
pura curiosità. Anche se… il pensiero che fosse davvero l’unica soluzione al suo
problema la tormentava. Daniela tacque per un istante. Stava riflettendo, ormai
Viola la conosceva bene. La sua amica era un vulcano di idee ed era
praticamente impossibile fermarla, quando si metteva in testa qualcosa.
– Ho trovato! – esclamò infatti, poco
dopo. – Potresti provarci con Stefano. È da un po’ che ti ha messo gli occhi
addosso.
– Ma chi? Scarpati?
– Proprio lui.
La sola idea era rivoltante. – E sentiamo,
tu come sai che mi ha messo gli occhi addosso?
– Andiamo, lo sanno tutti! – Daniela
scoppiò a ridere. – Non vorrai farmi credere che non te ne sei accorta? Ha
ragione il professor Torre: sei proprio una bambina!
Viola arrossì violentemente. In effetti,
il sesso era un terreno in cui si trovava impreparata. Vedeva Scarpati tutti i
giorni, a scuola, eppure non si era mai resa conto che nutrisse un interesse
nei suoi confronti. Si mordicchiò piano un’unghia. – Quindi, secondo te, se gli
facessi capire che voglio farlo con lui…
– Viola, a quello basta che gliela fai
annusare e va in brodo di giuggiole. È pazzo di te. E tutto sommato non è
affatto male, ti pare?
Lei sospirò. Scarpati non era certo il suo
tipo. Però doveva ammettere che Daniela non aveva tutti i torti: era un bel
ragazzo. E quasi tutte, a scuola, avrebbero voluto una storia con lui. Non
sarebbe stato un gran sacrificio portarselo a letto, no? E poi si trattava di
farlo solo una volta o due, giusto per perdere la verginità e poterlo sbattere
in faccia a Jacopo alla prima occasione. Ma allora perché quella decisione le
pesava addosso come un macigno?
– Il fatto è che pensavo che la mia prima
volta sarebbe stata con qualcuno di cui ero innamorata. Così è talmente
squallido!
Daniela fece schioccare la lingua. Viola
fu certa che stesse alzando gli occhi al cielo, anche se non poteva vederla. –
Se vuoi Jacopo, è bene che tu non faccia troppo la schizzinosa. La domanda è:
ci tieni abbastanza a lui da andare fino in fondo?
Dio
mio, sì!
La risposta le risuonò nelle orecchie come
uno sparo. Per Jacopo sarebbe stata disposta a tutto. Anche a perdere la
verginità con Scarpati.
Jacopo salì le scale di corsa,
una ridda di pensieri confusi che gli si agitavano in testa. Aveva sbagliato
con Viola. Non avrebbe dovuto cedere alla tentazione di baciarla. E di certo
non avrebbe dovuto trascinarla sul suo divano, per divorarle le labbra come un
cane affamato. Adesso come avrebbe fatto a guardarla negli occhi senza
ricordare quel bacio? Senza pensare a come fossero morbide e calde le sue
labbra contro le proprie?
Merda.
Era proprio fottuto.
Svoltò a destra nel corridoio del secondo
piano e si fermò, all’improvviso raggelato. Viola era appoggiata alla porta del
bagno, la bocca incollata a quella di Scarpati che sembrava volesse succhiarle
anche l’anima. Il suo cuore perse un battito, mentre una rabbia cieca e
improvvisa gli attanagliava le viscere. Come spinto da una forza inarrestabile
si avvicinò e afferrò Scarpati per il bavero della camicia. Il ragazzo trasalì
e si voltò a guardarlo, gli occhi sgranati e pieni di confusione.
– Avete preso la scuola per un locale
notturno? – tuonò Jacopo, sforzandosi di non strattonarlo. In fondo, era sempre
un ragazzo. Un suo alunno. Lo lasciò
andare, ma mantenne il contatto visivo. – Avanti, di corsa in classe. E che non
si ripeta più, mi sono spiegato?
Scarpati ebbe il buonsenso di arrossire,
mentre Viola ricambiava il suo sguardo sfrontata. – Ci scusi professore – disse
lui avviandosi in direzione della III B. Dopo qualche passo si bloccò e si
volse verso Viola, rimasta immobile.
– Viola? – la chiamò corrugando la fronte.
Jacopo sollevò una mano come per fermarlo.
– Vai avanti, Scarpati. Devo scambiare ancora due parole con la Sartori.
Adesso.
Obbediente, Stefano corse via e lui si
ritrovò solo con Viola nel corridoio deserto e silenzioso. Jacopo ebbe la
sensazione di riuscire a sentire i loro respiri affannati. – Cosa diavolo
pensavi di fare? – l’apostrofò con rabbia.
Lei sollevò il mento con aria di sfida.
Era dannatamente bella con le guance arrossate e le labbra tumide. – Sto solo
seguendo il suo consiglio. Perché se la prende tanto, professore?
Calcò volutamente la parola professore, come se desiderasse
rammentargli che lui era il suo insegnante e non aveva il diritto di
intromettersi nella sua vita.
Fanculo.
– Quale consiglio? Non mi sembra di averti
suggerito di pomiciare davanti ai bagni della scuola. O sbaglio?
– Ma come? Non è stato lei a dirmi che
dovrei fare esperienza coi ragazzi della mia età?
Jacopo deglutì. L’aveva fatto davvero?
Cazzo, sì. Ma con quelle parole non intendeva spingerla tra le braccia del
primo ragazzo arrapato che incontrava. E poi a lei Scarpati non piaceva. O
forse sì?
Strinse i pugni e mosse un passo nella sua
direzione, torreggiando su di lei. – Di certo non a scuola, dove tutti possono
vedervi.
– Oh, capisco – La voce di Viola suonò
lievemente sarcastica. – Quindi se andassi a letto con Stefano fuori dalla
scuola, non ci sarebbe niente di male. Giusto? L’importante è che non ci veda
nessuno.
– Non ho detto questo – Viola stava
diventando troppo insolente. Avrebbe voluto sculacciarla fino a farle entrare
un po’ di buonsenso in quella testolina ribelle. E poi avrebbe voluto baciarla.
Baciarla fino a perdere l’uso della ragione, fino a sentire dove iniziava la
propria’ bocca e finiva quella di lei, fino a bearsi di quei versi che faceva
con la gola, così erotici e sensuali.
Era veramente
fottuto.
E invece di fare la cosa giusta, quella
più sensata, Jacopo si ritrovò a sospingerla all’interno del bagno, richiudendo
la porta alle loro spalle. La schiacciò contro la parete e si impossessò delle
sue labbra, sfiorandole appena per assaporarne la morbidezza. Poi aumentò la
pressione baciandola sul serio, gustandola lentamente, in profondità.
Invece di ribellarsi lei si sciolse tra le
sue braccia come cioccolato fuso. I piccoli gemiti che uscirono dalla sua gola
lo eccitarono ancora di più e Jacopo intensificò il bacio, in modo famelico,
come se il bisogno di lei fosse impossibile da domare. Non voleva fermarsi. Non
voleva che tutto ciò finisse. E invece doveva.
Si staccò da lei con un ansito che sembrò
un lamento disperato. – Vattene – le bisbigliò contro le labbra. – Vattene o
non rispondo di me.
Viola lo cercò un’ultima volta con gli
occhi, quel pizzico di ribellione ormai completamente svanito. Infine, si mosse
come al rallentatore e uscì dal bagno lasciandolo solo, con un’imbarazzante
erezione a premergli contro i calzoni.
Cazzo.
Jacopo chiuse gli occhi e inspirò. Non
poteva andare avanti così. Sarebbe di certo impazzito.
Finalmente mi sei mancata tantissimo. Però potevi farlo un po più lungo visto l'astinenza. Comunque sempre bellissimo ma non farai mica perdere la verginità a Viola con un ragazzino qualunque? Attendo fiduciosa
RispondiEliminaAh ah ah... saprai cosa combinerà Viola nelle prossime puntate. Io comunque sono fiduciosa che un certo professore le farà cambiare idea. Tu che ne pensi? ;-)
RispondiEliminaAssolutamente si
RispondiEliminaPovero Jacopo! E' perso, completamente perso! :-)
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