*Attenzione!* Per gli argomenti trattati, questo racconto è riservato ad un pubblico adulto.
– Non risponde al telefono – Andrea imprecò sottovoce e rivolse uno sguardo allarmato a Diana. – È la decima volta che provo, ma niente. Non vuole parlarmi.
– Non risponde al telefono – Andrea imprecò sottovoce e rivolse uno sguardo allarmato a Diana. – È la decima volta che provo, ma niente. Non vuole parlarmi.
– Adesso non fasciarti la testa, Andrea –
Diana gli posò una mano sulla spalla. I muscoli erano in tensione, la schiena
rigida. Sembrava stesse per scattare da un momento all’altro. – Vedrai che
andrà tutto bene. I ragazzi dell’età di Viola hanno spesso reazioni di questo
tipo. È normale.
Lui inspirò piano, le dita sepolte nei
capelli arruffati. – Non Viola. Lei non mi ha mai dato nessun problema, prima
d’ora. Non riesco a capire cosa le stia capitando.
– Sua madre cosa ne pensa? Ne avete
parlato?
Andrea si irrigidì ancora di più. – Sua
madre non si cura di lei. È troppo presa dalle sue cazzo di sfilate.
Diana sospirò. Non riusciva a credere che
una madre potesse disinteressarsi a tal punto della propria figlia. Questo non era normale. Ma se lo tenne
per sé e continuò ad accarezzare la spalla di Andrea con fare rassicurante,
anche se quel semplice contatto le provocava una strana sensazione alla bocca
dello stomaco.
Accidenti! Ripigliati, Diana. Non sei più
un’adolescente in tempesta ormonale!
– Come vi siete conosciuti tu e la madre
di Viola? – la domanda le uscì spontanea, senza che riuscisse a controllarsi.
Lui parve rilassarsi un poco sotto il
tocco delle sue mani. Chiuse gli occhi e rispose: – Frequentavamo lo stesso
liceo. Lisa era la ragazza più bella dell’intero istituto e io ero un ragazzo
di diciotto anni, arrapato più che mai. Finire a letto con lei è stato
inevitabile. Quello che avrei dovuto evitare è stato metterla incinta, ma a
quell’età si è spesso un po’ incoscienti.
Diana lo corresse: – Parecchio
incoscienti.
Il suo sorriso sghembo le fece tremare le
ginocchia e fu un bene che fosse seduta su un lettino a bordo piscina. Andrea
le sfiorò la mano con la propria. – D’accordo. Sono stato un coglione, non
posso che darti ragione.
– Ehi, io non ho detto…
– Ma l’hai pensato.
Diana represse un sorrisino. In effetti… –
Comunque è stato lodevole da parte tua prenderti le tue responsabilità e
occuparti di Viola.
Andrea le rivolse uno sguardo tale da
scombussolarla. I suoi occhi erano così grandi e così azzurri. Ci si poteva
perdere dentro. – Non avevo alternative. Dopo la maturità, Lisa ha deciso di
intraprendere la carriera di modella. Sfilare in passerella era l’unica cosa
che le interessava e io non me la sentivo di abbandonare Viola in un istituto.
Lei non aveva colpa se io e sua madre siamo stati degli irresponsabili.
– Certo che no – Diana riprese a
massaggiargli le spalle, strappandogli un piccolo gemito di piacere. – Ma non
tutti i padri si sarebbero fatti dei problemi a riguardo. Credimi, nella mia
carriera di insegnante ne ho viste tante. Troppe, oserei dire.
Lui appoggiò la schiena a quella di lei,
abbandonandosi completamente. Le mani di Diana prudevano dalla voglia di toccarlo
più intimamente, ma non poteva. Non doveva cedere all’irrazionale attrazione
che c’era tra loro.
– Posso farti una domanda personale? – La voce
di Andrea era calda contro il suo orecchio.
– Dimmi.
– Com’è che sei ancora single? Voglio dire…
una donna come te dovrebbe far gola a molti uomini.
Diana sentì un piacevole calore
diffondersi nel suo cuore. Doveva essere qualcosa di simile alla felicità,
pensò con le lacrime agli occhi. – Tu mi sopravvaluti, Andrea Sartori. In
realtà sono una donna piuttosto comune, con il carattere da vecchia zitella.
– Comune tu? – Andrea ridacchiò come se
avesse appena sentito un’assurdità, il che le procurò un’altra ondata di calore. –
Diana, tu non hai niente di comune. Sei intelligente, di buon cuore e
dannatamente sexy. Solo un pazzo non lo noterebbe.
Lei non poté evitare di arrossire come una
scolaretta. – Be’, allora il mondo è pieno di pazzi. E ora smettila di
adularmi. Ti aiuterò lo stesso con Viola.
– Ehi, io non stavo… – Il tono di Andrea
era oltraggiato. Tuttavia, Diana non gli credette. Non era possibile che
pensasse davvero quelle cose di lei. In realtà, trovava già strano che lui si
sentisse attratto sessualmente dalla sua persona.
– Torniamo a Viola, adesso – lo interruppe
con un gesto della mano. – Secondo te, dove può essere andata?
Andrea imprecò sottovoce. – Non ne ho la
più pallida idea. Neppure Daniela l’ha vista. L’ho chiamata per sapere se era
da lei, ma niente – Sollevò su Diana uno sguardo deluso e fece per alzarsi. –
Vieni, entriamo in casa. Si sta gelando qui fuori e abbiamo bisogno entrambi di
qualcosa di caldo da bere. Ti offro un tè.
Diana era terribilmente tentata. – Non dovrei…
– Suvvia, professoressa Ricci. Non
rovinerò la sua reputazione. Ha la mia parola.
Whau Whau e triplo Whau che bellissima sorpresa questa mattina. Andare sul blog e scoprire un nuovo capitolo. Grazie Laura sai com rallegrare la giornata adesso temo che dovremmo aspettare la prossima settimana
RispondiEliminaCercherò di postare quanto prima, anche perché questa è stata una puntata breve. Grazie del commento. Anche tu sai come rallegrarmi la giornata. ;-)
RispondiEliminaEccomi!
RispondiEliminaScusa il ritardo, Laura! Gran bella puntata, si comincia ad intravedere un lato dolce di Andrea che me lo rende più simpatico... sarà bello vederlo "innamorato"!