Ciao a tutti,
oggi vorrei segnalarvi un manuale di scrittura interamente dedicato al genere romance. L'autrice è Edy Tassi, nota scrittrice e traduttrice che, sfruttando la sua esperienza, ci svela i segreti e le tecniche dello "scrivere rosa".
Una lettura da non perdere, se nutrite il sogno di scrivere un romanzo d'amore, ma non sapete da dove iniziare.
DISCLAIMER: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N° 62 del 07/03/2001 Le immagini presenti sono state prese da internet ma se il loro utilizzo violasse i diritti d'autore lo si comunichi all'autrice del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.
sabato 28 ottobre 2017
lunedì 23 ottobre 2017
TUTTO PER TE - L'AMBIENTAZIONE
Ciao a tutti,
vi avevo promesso qualche anticipazione sul romanzo che uscirà a marzo, giusto? Ebbene, oggi vi parlerò dell'ambientazione.
La storia di Fiamma e Massimo si svilupperà tra Genova e il Sussex, una contea in Inghilterra. Precisamente i nostri personaggi soggiorneranno a Buckhurst Park, la tenuta dei conti De la Warr.
Una piccola curiosità: questa tenuta esiste realmente, mi ci sono ispirata per la mia ambientazione e me ne sono anche un po' innamorata.
Buckhurst Park si trova per l'esattezza nell'East Sussex, nella campagna inglese. Si tratta del luogo in cui è cresciuto il nostro protagonista; una tenuta di antiche origini, appartenente a una famiglia aristocratica che vanta tra i suoi antenati un cugino da parte di madre della regina Elisabetta I d'Inghilterra.
Niente male, eh? ;-)
Questa antica tenuta ha l'aspetto di un castello ed è circondato da fantastici giardini e un immenso parco con ben quattro laghi dove è possibile pescare. Nella realtà, la tenuta si può prenotare per eventi come matrimoni, seminari o meeting. Inoltre ospita molti animali da fattoria, tra cui pecore, maiali e pony di razza.
Allora, vi siete innamorati anche voi di questo posto? Spero proprio di sì.
vi avevo promesso qualche anticipazione sul romanzo che uscirà a marzo, giusto? Ebbene, oggi vi parlerò dell'ambientazione.
La storia di Fiamma e Massimo si svilupperà tra Genova e il Sussex, una contea in Inghilterra. Precisamente i nostri personaggi soggiorneranno a Buckhurst Park, la tenuta dei conti De la Warr.
Una piccola curiosità: questa tenuta esiste realmente, mi ci sono ispirata per la mia ambientazione e me ne sono anche un po' innamorata.
Buckhurst Park si trova per l'esattezza nell'East Sussex, nella campagna inglese. Si tratta del luogo in cui è cresciuto il nostro protagonista; una tenuta di antiche origini, appartenente a una famiglia aristocratica che vanta tra i suoi antenati un cugino da parte di madre della regina Elisabetta I d'Inghilterra.
Niente male, eh? ;-)
Questa antica tenuta ha l'aspetto di un castello ed è circondato da fantastici giardini e un immenso parco con ben quattro laghi dove è possibile pescare. Nella realtà, la tenuta si può prenotare per eventi come matrimoni, seminari o meeting. Inoltre ospita molti animali da fattoria, tra cui pecore, maiali e pony di razza.
Allora, vi siete innamorati anche voi di questo posto? Spero proprio di sì.
sabato 14 ottobre 2017
NEWS - IN USCITA A MARZO
Ciao a tutti,
vi segnalo una novità: a marzo uscirà il mio prossimo romanzo, edito da Newton Compton Editori. Il titolo sarà TUTTO PER TE e avrà per protagonisti due personaggi che, chi ha letto Mille notti di te e di me già conosce.
Sto parlando di Fiamma e Massimo.
Pronti a leggere la loro storia? Lo so, manca ancora un po' all'uscita, ma nel frattempo cercherò di postare alcune curiosità sul romanzo e sui suoi personaggi. Quindi, restate sintonizzati sui miei canali.
A questo proposito, vi ricordo che mi trovate sulla mia pagina Facebook, qui:
https://www.facebook.com/laura.gay.writer?skip_nax_wizard=true&ref_type=page_profile_button
Su Twitter: https://twitter.com/lauragay19?cn=cHN0Zg%3D%3D&refsrc=email
Su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCl2EKOAYAdz5SxC9H6pejEg
E su Instagram: https://www.instagram.com/lauragayautrice/
A presto!
vi segnalo una novità: a marzo uscirà il mio prossimo romanzo, edito da Newton Compton Editori. Il titolo sarà TUTTO PER TE e avrà per protagonisti due personaggi che, chi ha letto Mille notti di te e di me già conosce.
Sto parlando di Fiamma e Massimo.
Pronti a leggere la loro storia? Lo so, manca ancora un po' all'uscita, ma nel frattempo cercherò di postare alcune curiosità sul romanzo e sui suoi personaggi. Quindi, restate sintonizzati sui miei canali.
A questo proposito, vi ricordo che mi trovate sulla mia pagina Facebook, qui:
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A presto!
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Segnalazioni
lunedì 2 ottobre 2017
L'UOMO DEI SOGNI - INCIPIT
Ciao a tutti,
oggi vi parlerò di una novella (o romanzo breve) dal titolo L'uomo dei sogni. L'idea di scrivere questa storia mi venne nel periodo natalizio, un bel po' di anni fa. Mi era stato chiesto un racconto per il blog di un'amica e così scrissi la parte iniziale, che in effetti è ambientata durante la notte di San Silvestro.
Qualche anno dopo, tuttavia, pensai di ampliare la storia e dare più spessore ai miei personaggi regalando loro una storia d'amore coi fiocchi. Nacque così L'uomo dei sogni.
Ecco a voi l'incipit. Buona lettura!
Imbucarsi a una festa non è mai
una buona idea. E se la festa in questione è il cenone di San Silvestro, nel
lussuoso albergo in cui lavori come cameriera, allora è una pessima idea. Ma come ho fatto a lasciarmi
convincere? Avrei dovuto inventarmi una scusa: un feroce mal di testa, un
parente in fin di vita … qualsiasi cosa pur di evitare un disastro e un
probabile licenziamento.
Mentre cammino per la sala con aria
circospetta ho la sensazione che tutti stiano guardando me. Tra un minuto
qualcuno indicherà nella mia direzione urlando: – Ma quella non è una delle
cameriere? Cosa ci fa al ricevimento dei VIP? E perché non indossa la sua
uniforme? Verrò smascherata all’istante!
Mi avvicino a Brenda, la mia migliore
amica. – Spiegami ancora perché siamo qui – le bisbiglio all’orecchio. Lei
scuote la massa di ricci castani che porta sciolti sulle spalle e alza gli
occhi al cielo.
– Te l’ho già ripetuto mille volte. James Wood
parteciperà al ricevimento e io devo
chiedergli un autografo.
– E tu per un autografo metti a
repentaglio il nostro posto di lavoro? Sai che verremo licenziate in tronco se
ci beccano, vero?
Brenda mi guarda come se all’improvviso mi
fossero spuntate due teste. – Ma hai capito che James Wood è qui, in questa
sala?
– Sì, l’ho capito. E allora?
Non comprendo tutta questa agitazione per
un attore di soap opera. Io nemmeno le guardo le soap!
– E allora?
James Wood è l’uomo dei sogni! È l’idolo di tutte le donne. Come fai a startene
così tranquilla quando lui è nelle vicinanze?
Adesso sono io ad alzare gli occhi al
cielo. – Come fai tu a restare così
tranquilla dopo quello che abbiamo fatto? Abbiamo rubato degli abiti da sera in
lavanderia e ci siamo imbucate a una festa dove solo le personalità importanti
sono state invitate. Ci scopriranno subito: io e te siamo come pesci fuor
d’acqua qui dentro!
– Parli così solo perché non l’hai mai
visto! – Brenda mi fissa un po’ imbronciata, mentre scruta l’intera sala alla
ricerca del suo idolo. – Se avessi visto anche solo una puntata di Passione Selvaggia, allora saresti
pronta a sacrificare persino la tua vita per un suo autografo.
Sarà, ma sono un po’ scettica in
proposito. Per quanto belloccio possa essere, di certo non giustifica il
rischio che stiamo correndo. Tuttavia, decido di tenere la bocca chiusa e
assecondare Brenda. – Dividiamoci – mi suggerisce all’improvviso. – Avremo più
possibilità di trovarlo.
Vorrei farle presente che io non ho la
minima idea di come sia fatto, ma lei è già schizzata via verso il tavolo del
buffet e, poiché non ho assolutamente intenzione di mischiarmi a tutta quella
gente che sta sgomitando per impossessarsi di una tartina al caviale, io prendo
la direzione opposta. Fingendo indifferenza mi avvio spedita verso la terrazza.
Lì fuori rischierò di congelarmi, ma la morte per assideramento è preferibile
all’umiliazione pubblica a cui andrei incontro, se venissi riconosciuta da
qualcuno del personale dell’albergo.
Per
fortuna la porta finestra è aperta. Scivolo all’esterno, facendo attenzione a
non inciampare sui tacchi a spillo, ma all’improvviso mi blocco: non sono la
sola ad aver scelto l’intimità della terrazza; un uomo è lì fuori, appoggiato
alla balaustra di marmo. Sentendo i miei passi, si volta lentamente e io mi
ritrovo a fissare gli occhi più azzurri che abbia mai visto in vita mia. Per un
attimo perdo ogni cognizione del tempo e dello spazio e mi metto a
boccheggiare, in cerca di ossigeno.
Intanto, lo sconosciuto ricambia il mio
sguardo gelidamente, quasi con disprezzo. Evidentemente non desiderava essere
disturbato.
– Ehm, chiedo scusa. Non intendevo
interrompere le sue riflessioni.
Ma cosa sto dicendo? Mi è andato in pappa
il cervello? Arrossisco come una collegiale, guadagnandomi un’altra
occhiataccia da parte di Occhioni azzurri.
Del resto me la sono andata a cercare. Devo aver vinto il premio per la frase
più stupida dell’anno!
– Stava cercando me? – la sua voce è
distaccata, quasi fredda. Non deve essere un tipo molto cordiale, questo è
certo.
Abbozzo un sorriso imbarazzato. – No,
desideravo solo prendere una boccata d’aria. Non immaginavo che ci fosse
qualcun altro, a parte me, che ama congelare in terrazza.
Lui solleva le sopracciglia, in un gesto
che lo rende ancora più freddo. A questo punto non so se sia più gelido il
clima invernale di New York oppure l’uomo che ho di fronte.
– Ne è sicura? – mi chiede dubbioso,
mentre si appoggia con la schiena alla balaustra e incrocia le braccia sul
petto.
Io mi lascio sfuggire una
risatina nervosa. Questa conversazione è assurda!
– Certo che ne sono sicura! Cosa potrei
volere da lei, visto che non la conosco?
– Lei non sa chi sono?
Adesso Occhioni
azzurri sembra quasi incredulo. Si passa una mano fra i riccioli biondo
scuro che gli scivolano in morbide onde sulla fronte e intorno al viso, fino a
coprirgli in parte le orecchie.
Per un attimo mi chiedo se ho
commesso una gaffe e vengo assalita
dal terrore che lo sconosciuto mi abbia riconosciuta. Forse è un ospite
dell’albergo e ci siamo incrociati da qualche parte? Non è possibile. Un tipo
così me lo ricorderei.
– Ehm, dovrei? – domando titubante.
Una risatina roca gli esce dalla gola. –
Lei ferisce il mio orgoglio, signora.
– Non capisco…
– Lasci perdere. Non ha importanza.
La sua voce è profonda e ben modulata. Mi
accorgo di essere assalita da un brivido, mentre lo sto ad ascoltare.
– Ma lei sta morendo di freddo! – esclama
lo sconosciuto, facendo un passo verso di me. Mi posa una mano sul braccio e il
mio cuore perde un battito. – Venga, l’accompagno dentro. Non è la serata
ideale per restare in terrazza in abito da sera.
Come mai all’improvviso è così cordiale?
Un attimo prima sembrava che volesse uccidermi da un momento all’altro! Sto per
seguirlo, come ipnotizzata, quando mi ricordo il motivo che mi ha spinta a
uscire dalla sala dei ricevimenti.
– No, la prego. Preferisco restare fuori.
Non amo molto la folla.
La sua presa si fa più forte.
Sento sul braccio il calore della sua mano che mi provoca un piacevole
formicolio. Cosa mi sta succedendo? Erano secoli che non mi sentivo così
attratta da un uomo.
– La capisco. Anch’io sono venuto qui
fuori in cerca di un po’ di tranquillità, ma forse possiamo trovare un posto
dove rifugiarci senza morire assiderati. Mi segua.
I suoi occhi sono intensi e penetranti,
non riesco a controbattere. In realtà non capisco più niente e lo seguo
docilmente, come un animale addestrato. Attraversiamo in fretta la sala. Sembra
che lui abbia compreso all’istante la mia paura di farmi notare perché quasi mi
trascina, correndo, verso l’uscita. Una volta nel corridoio, guarda a destra e
poi a sinistra, finché non scorge una porta chiusa a pochi passi di distanza.
Sempre tenendomi per mano si avvia in quella direzione e apre la porta che, per
fortuna, non è chiusa a chiave.
– Lei è completamente pazzo! – protesto,
non appena mi rendo conto che quello è l’ufficio del direttore dell’albergo.
Sono caduta dalla padella nella brace. Se mi trovano qui dentro con uno degli
invitati al ricevimento, per me è finita.
Lo sconosciuto chiude la porta alle nostre
spalle e mi fa segno di tacere.
– Shhh, non si preoccupi.
Ha assunto un’aria da brigante che gli
dona un fascino irresistibile. Dovrebbe essere proibito essere così belli,
penso mentre la mia volontà vacilla.
– Ma questo è l’ufficio del direttore –
mormoro, riacquistando un briciolo di lucidità. – Non è permesso l’ingresso
agli estranei.
– Ma noi non lo diremo a nessuno, non è
così?
Mi strizza l’occhio e io non riesco a
trattenere un sorriso. In che guaio mi sono cacciata? Eppure è la notte più
eccitante di tutta la mia vita.
– Nemmeno so il suo nome – dico in un
sussurro. – Perché dovrei fidarmi di lei?
– Jimmy. Questo è il mio nome. E il suo?
Mi mordo il labbro, chiedendomi se sia il
caso di rispondergli. Ma ormai ho capito che quest’uomo riesce a farmi fare
tutto quello che vuole.
– Sylvia.
– Sylvia... – pronunciato da lui ha tutto
un altro effetto. – È un nome stupendo. Molto femminile.
Arrossisco, mentre nella stanza
riecheggiano le note di un lento. Evidentemente nel salone sono iniziate le
danze, ma non rimpiango affatto di essere qui, insieme a Jimmy.
A un tratto lui mi scruta con quei suoi
incredibili occhi azzurri. – Mi concede questo ballo? Il suo sguardo brilla di
una luce sbarazzina. È bello da togliere il fiato.
Mi tende la mano e io l’afferro. In un
attimo sono stretta fra le sue braccia, mentre ci muoviamo a tempo di musica.
Il suo profumo, un aroma intenso di tabacco e acqua di colonia, mi dà alla
testa. Le dita mi tremano dal desiderio di toccarlo. Mio Dio, che mi sta succedendo?
Poi lui apre le dita a ventaglio sul mio fondoschiena e mi palpeggia le
natiche, facendomi aderire ancor di più col bacino contro il suo. È eccitato.
Lo sento attraverso la stoffa sottile dell’abito di chiffon nero Dolce & Gabbana. Un calore improvviso mi assale.
Se prima ero mezza congelata, adesso il mio corpo brucia di una passione che
non provavo da tempo. Da quando mio marito se ne è andato con la mia migliore
amica, cinque anni fa, non mi sono più concessa un’avventura. E chi ne ha avuto
il tempo? Dopo il divorzio tutte le mie energie sono state spese per
sopravvivere. Il mio stipendio, da solo, non bastava per mantenermi e ho dovuto
fare i salti mortali per andare avanti. Una storia romantica era l’ultimo dei
miei pensieri.
Ma ora, mentre Jimmy si strofina contro i
miei fianchi, mi sento assalire da un desiderio così potente che ho la
sensazione che il mio cervello sia disconnesso. Non riesco a pensare
lucidamente. So solo che voglio quest’uomo con ogni fibra del mio essere.
Mi inumidisco le labbra e lui le fissa,
come se intendesse divorarle. Appoggio una mano sul suo petto e sento il suo
cuore battere furiosamente, proprio come il mio.
– Sylvia – dice piano, all’altezza del mio
orecchio. Poi si impossessa della mia bocca, accarezzandola dolcemente con la
punta della lingua. È un invito irresistibile a cui non riesco a sottrarmi.
Dischiudo le labbra, ingoiando il suo bacio come il pane un affamato.
Non so come, ma un attimo dopo mi ritrovo
seduta sulle sue ginocchia, su una poltrona di pelle marrone. Jimmy si ritrae
quel tanto che basta per guardarmi negli occhi e leggervi dentro l’immenso
bisogno che provo.
– Cristo, sei bellissima!
In realtà, non mi sono mai considerata
bella. I miei capelli castani sono troppo anonimi e gli occhi, dello stesso
colore, sono troppo grandi. Eppure, quest’uomo mi guarda come se non ci fosse
niente di più affascinante al mondo. Mi fa sentire desiderabile.
Poi la sua bocca cala di nuovo
sulla mia. Riprendiamo a baciarci con foga: labbra contro labbra, lingua contro
lingua. Il fuoco dentro di me divampa di nuovo e io non sono più responsabile
delle mie azioni. Non mi rendo neppure conto del tempo che passa. Solo quando
dalla sala adiacente cessa la musica e inizia il countdown, mi rendo conto che sta per scoccare la mezzanotte.
Dieci, nove, otto… mi
sento come Cenerentola al ballo, tra le braccia del suo principe. Quattro, tre, due, uno... uno scroscio
di applausi, grida gioiose e risate riecheggia nel nostro piccolo rifugio.
Jimmy si stacca un momento dalle mie labbra e mi fissa intensamente. – Buon
anno, Sylvia – dice con quella sua voce roca, così sexy.
– Buon anno, Jimmy – rispondo in un
sussurro.
La sua bocca crea una scia incandescente
dal collo fino alla mia guancia e poi su, fino all’orecchio. Lo morde
delicatamente, facendomi gemere. – Ho una stanza prenotata in questo albergo –
dice, senza smettere la sua esplorazione. – Che ne dici di chiuderci lì dentro
e cominciare l’anno a letto?
Il mio cuore batte all’impazzata. Sento il
sangue scorrere più veloce nelle vene e vengo assalita da una smania febbrile,
mai provata prima d’ora. – Non posso – mi sento rispondere. Vorrei maledire me
stessa, ma non posso perdere del tutto il contatto con la realtà. Io sono una
cameriera squattrinata che ha rubato un abito d’alta moda, fingendosi quello
che non è, mentre Jimmy probabilmente è un ricco uomo d’affari, abituato a
donne ben diverse da me. Non posso illudermi che questa storia possa durare e
non voglio svegliarmi al mattino e scoprire di aver commesso un terribile
errore.
Lui mi fissa in silenzio per un po’.
Sembra non capacitarsi del mio no.
Forse è la prima volta che riceve un rifiuto. Logico, chi si negherebbe a un
uomo così?
– Perché no? Sei sposata?
Io scuoto la testa, celando un sorriso
malinconico. – Non più. Mio marito mi ha lasciata per mettersi con la mia
migliore amica.
– Che idiota! – la sua esclamazione
accorata mi inorgoglisce. Devo ripetermi che in realtà lui non sa nulla di me,
per non cedere alla sua opera di seduzione.
– Allora perché no? C’è un altro? Non ti
piaccio abbastanza?
Si morde il labbro e all’improvviso sembra
un ragazzino impacciato. Decisamente adorabile, ma fuori dalla mia portata.
– Niente di tutto questo. Semplicemente non
posso.
Gli sfioro la guancia con un casto bacio e
scendo dalle sue ginocchia. Mi impongo di non guardarlo negli occhi, altrimenti
non avrei il coraggio di andarmene, e mi dirigo alla porta barcollando
leggermente sui tacchi a spillo. Mi gira un po’ la testa dopo tutti quei baci.
– Addio, Jimmy – mormoro, prima di aprire
la porta e varcarla. – È stato bello conoscerti.
Poi fuggo via, senza voltarmi
indietro.
* * *
L’uniforme mi pesa addosso come
un macigno, stamattina. Non ho chiuso occhio per tutta la notte. Continuavo a
girarmi e rigirarmi nel letto, dandomi della stupida per non aver approfittato
dell’unica occasione di felicità che mi si fosse presentata negli ultimi cinque
anni. Ingoio le lacrime e fisso la porta della stanza 313. È quella di James
Wood, che ironia! Se lo sapesse Brenda mi ucciderebbe per l’invidia, ma a lei è
stato assegnato un altro piano e alla fine sarò io a pulire la camera del suo
idolo.
Con un sospiro apro la porta ed entro
dentro. Per prima cosa decido di rifare il letto. Mi piego in avanti per
sprimacciare i cuscini, ma all’improvviso sento un rumore alle mie spalle.
Qualcuno è appena uscito dal bagno. Sussulto per la sorpresa: la stanza doveva
essere vuota. Forse Mr Wood ha dimenticato di esporre fuori l’apposita
targhetta do not disturb.
Mi volto, con l’intenzione di scusarmi per
essere entrata, e mi ritrovo a fissare un paio di occhi incredibilmente
azzurri. Gli occhi di Jimmy. Non è possibile. Cosa ci fa nella stanza del
famoso attore? Rimango a bocca aperta come una sciocca mentre fisso il suo torace
muscoloso. Arrossisco e il mio sguardo si posa sui fianchi, coperti solo da un
asciugamano. Poi torno a guardarlo in faccia: ha la fronte corrugata, come se
cercasse di risolvere un enigma.
– Sylvia? – chiede incredulo.
Vorrei sprofondare. Avevo sperato
che non scoprisse mai la mia vera identità. Avrei voluto che mi ricordasse come
un’affascinante signora dell’alta società e invece anche questa mia illusione
si è sciolta come neve al sole.
– Co-cosa ci fai tu qui? – riesco a
chiedere con un filo di voce. – Questa è la stanza di James Wood, l’attore.
Una risatina roca spezza il silenzio. – Io
sono James Wood. Jimmy è il
diminutivo con cui mi chiamano gli amici e i familiari.
Sgrano gli occhi, incredula. Lui è
l’attore preferito di Brenda? L’idolo incontrastato di milioni di donne? La mia
umiliazione è completa.
– Perché mi hai nascosto la tua identità?
– Non mi capita spesso di incontrare
qualcuno che non sa chi io sia. Non volevo mentirti. Semplicemente volevo
essere apprezzato per quello che sono e non per ciò che rappresento.
Che cosa? Pensa di
commuovermi, forse?
– Tu hai cercato di portarmi a letto! – la
mia voce ha assunto una tonalità stridula, ma non posso farci niente.
Lui fa un passo verso di me nel
tentativo di accorciare la distanza, ma io mi allontano. Continuo a
retrocedere, finché non mi trovo bloccata fra lui e la parete.
– E con questo? Siamo entrambi adulti e
fra noi è scattato qualcosa, perché non avremmo dovuto approfittarne?
Mi accarezza una guancia col dorso della
mano. I suoi occhi sono puntati su di me, penetranti, e un brivido mi scende
lungo la schiena. Sento la sua eccitazione premere, attraverso l’asciugamano.
Il mio viso è in fiamme e non solo quello. Devo fare un enorme sforzo di
volontà per scostarmi da lui.
– Toglimi le mani di dosso – sibilo,
contrariata. Se pensa che io sia una preda facile solo perché indosso
un’uniforme da cameriera, si sbaglia di grosso. Gli lancio un’occhiata
incendiaria. – Non sono quel tipo di donna, ok? Trovatene un’altra.
Sguscio via, senza dargli la possibilità
di riacciuffarmi. Il cuore mi batte all’impazzata mentre cerco di raggiungere
la porta. La spalanco e in un attimo sono nel corridoio. Fuori c’è un’orda di
ragazzine urlanti che probabilmente sperano di incontrare il loro idolo. Un
sorrisino diabolico mi distende le labbra. – Laggiù – grido, indicando la 313.
– La stanza di James Wood è quella e lui è lì dentro… mezzo nudo!
So di aver esagerato. Rischio di perdere
il mio posto di lavoro per questo stupido scherzo, eppure non ho saputo
resistere. Quel dongiovanni se lo meritava. Guardo quella folla di femmine con
gli ormoni impazziti correre nella direzione da me indicata e sorrido fra me.
Gli sta proprio bene!
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