giovedì 12 marzo 2015

SCANDALOSI LEGAMI - SECONDA PUNTATA

*Attenzione!* Per gli argomenti trattati, questo racconto è riservato ad un pubblico adulto.

Andrea Sartori rimase a fissare la porta della sala professori con un sorrisino divertito. Quella donna lo aveva sorpreso ed era una cosa che gli accadeva di rado. A una prima occhiata gli era parsa insignificante, infagottata com’era in un abito di una taglia più grande e coi capelli pettinati in un rigido chignon, fuori moda. Ma poi aveva notato i vaporosi riccioli bruni che sfuggivano all’acconciatura, ricadendole disordinati sul collo e sulle spalle, e l’immagine che gli era saltata agli occhi era stata quella di una donna che si era appena alzata dal letto, dopo una notte di sesso selvaggio.
     Era bastata quell’immagine a provocargli una violenta erezione.
     E che dire dei suoi occhi? Erano di un verde chiarissimo, quasi spento, ma quando si animava per qualcosa, lanciavano bagliori dorati che le donavano un fascino irresistibile. E lui non era proprio riuscito a resistere alla tentazione di invitarla a cena, non certo per parlare di Viola.
     Cazzo, desiderava la professoressa Ricci nuda in un letto!
     Il solo pensiero gli toglieva il respiro.
     Scosse il capo, come per scrollarsi quel pensiero di dosso. Lo attendeva una pesante giornata di lavoro e un uccello duro e palpitante nei calzoni era l’ultima cosa che gli serviva. Ma diamine, se ripensava a quei limpidi occhi verdi fissi sul suo inguine, quasi vogliosi, be’, era decisamente difficile darsi una calmata.
     Gli sarebbe servita una doccia fredda. Forse due.
     D’istinto afferrò il cellulare e compose il numero del ristorante Galante, il suo preferito a Torino. L’avrebbe messa alle strette. Che lo volesse o no, avrebbe cenato insieme a lui quella stessa sera.



* * *

Viola si attorcigliò un ciuffo di capelli attorno a un dito e sospirò. La lezione di italiano le pareva interminabile, nonostante quella mattina la professoressa fosse arrivata in ritardo. Era entrata in classe spettinata e di pessimo umore; poco ci mancava che facesse un’interrogazione a tappeto su Dante. L’avevano scampata proprio per un pelo e solo grazie a Daniela, la sua compagna di banco, che le aveva ricordato che doveva ancora finire di spiegare la poetica del Leopardi.
     Smise di simulare un qualche interesse per la lezione e sbuffò. La cosa strana era che la prof sembrava averla presa di mira: non smetteva di fissarla con aria torva, come se ce l’avesse con lei; il che non aveva senso. Cercò di ricordare se per caso ne avesse combinata una delle sue, ma non le veniva in mente nulla. Beh, ultimamente era parecchio distratta, doveva ammetterlo. Tuttavia…
     Qualcuno bussò alla porta e la Ricci interruppe la spiegazione, alzando gli occhi al cielo. – Avanti! – borbottò contrariata. Un attimo dopo il nuovo insegnante di inglese entrò in classe, le labbra incurvate in un autentico sorriso.
     Viola sussultò sulla sedia.
     Respira, dannazione. Respira.
     Jacopo Torre era un prodigio della natura. Era difficile attribuirgli un’età: sembrava aver superato da poco la trentina, ma aveva un’aria talmente giovanile che a volte era difficile non considerarlo un coetaneo, piuttosto che un insegnante. Aveva i capelli neri come la notte, tagliati cortissimi, ed era bello come Lucifero: un naso dritto e ben disegnato, labbra carnose e un accenno di barba che gli conferiva un aspetto virile e molto sexy.
     Viola si sentì arrossire dalla radice dei capelli fino alla punta dei piedi, quando si ritrovò a fissare i suoi occhi grigi, ombreggiati da ciglia lunghe e scure. Si accorse che, dopo aver scambiato qualche parola con la prof di italiano, si era voltato verso di lei e ora la fissava come se intendesse prosciugarle l’anima. Notò che aveva delle ombre sotto agli occhi che tuttavia non toglievano nulla alla sua rude bellezza.
     – Sartori, avrei bisogno di parlarti un istante se non ti dispiace. La professoressa Ricci ha acconsentito a lasciarti un paio di minuti. Vuoi seguirmi fuori dalla classe, per favore?
     Viola deglutì.
     Cavolo, lei lo avrebbe seguito in capo al mondo!
     Mise giù il libro di letteratura e si alzò in piedi di scatto, rovesciando quasi la sedia. Daniela le lanciò un’occhiatina maliziosa e lei si sentì andare a fuoco. Riuscire a camminare fino alla porta fu una vera impresa, sentiva le membra rigide e le viscere che si annodavano, come se stessero danzando una salsa all’interno del suo stomaco.
     Non appena si ritrovò nel corridoio, sollevò uno sguardo ansioso su di lui e si inumidì le labbra. – Mi dica professore, in cosa posso aiutarla?
     Per un istante che le parve infinito lui non disse nulla, poi la sua bocca si aprì in un lento sorriso. – Ho in mente un progetto ambizioso, Sartori. Mi piacerebbe mettere in scena una delle tragedie di Shakespeare durante la cerimonia di fine anno e vorrei che tu mi dessi una mano.
     Viola sgranò gli occhi, profondamente colpita. – Perché io?
     – Be’, sei una delle mie allieve migliori e ho notato che hai una predisposizione per la recitazione. Vedrai, sarà divertente. È un modo fantastico per imparare l’inglese giocando.

     Il professor Torre riprese a parlare a raffica, delineando il proprio progetto nei minimi dettagli. Ma Viola non lo ascoltava più. Riusciva solo a pensare che avrebbe passato molto del suo tempo libero insieme a lui e questo bastava a farle battere forte il cuore.


Per chi si fosse perso la prima puntata la trovate qui: http://lauragay.blogspot.it/2015/02/scandalosi-legami-prima-puntata.html

Buona lettura!

2 commenti:

  1. Ciao Laura.
    Questa seconda puntata... l'ho evocata! Accidenti, Andrea con il volto di Sam Heughan è da urlo! Però, però... per avere già una figlia adolescente, se è relativamente giovane come la scelta del suo protagonista suggerisce, deve aver avuto un bel passato! E Diana? Perché si nasconde dietro ad abiti goffi e rigidezza eccessiva? Che cosa ha vissuto, di cosa ha paura? Uhm, mi sa che questi due ne combineranno delle belle, insieme!
    E poi, speriamo che Jacopo non spezzi il cuore di Viola in pezzettini troppo minuscoli...
    Insomma, sono curiosa!
    A presto,
    Eva P.

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  2. Continua a seguirmi e tutti questi interrogativi troveranno risposta. ;-)

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